Regione Piemonte
MISSIONE IN ABRUZZO 2009
In seguito all’evento sismico verificatosi il 6 aprile 2009 in Abruzzo, al Gruppo Comunale di Protezione Civile di None è stato richiesto, da parte del coordinamento provinciale di Torino e della regione Piemonte, di partecipare alle attività di gestione del campo di Barisciano (Aq). Infatti al fine di gestire in maniera razionale e corretta i vari campi e tendopoli approntati in seguito al terremoto, la regione Piemonte si è fatta carico di gestire, coordinare e mantenere in funzione tale campo, con i due più piccoli delle frazioni Petogna e Poggio Picenze, prevedendo turni della durata di una settimana con la presenza di 2 funzionari regionali ed uno svariato (anche 80 per turno) numero di volontari.
A differenza di quasi tutti gli altri campi e tendopoli presenti in Abruzzo, Barisciano non era un campo “chiuso” con recinzioni ed un unico ingresso sorvegliato: era bensì un campo aperto con il maggior numero di tende e strutture concentrate nella parte bassa e più pianeggiante del paese, confinante con un campo dei vigili del fuoco, e con le rimanenti tende montate nei cortili di alcune abitazioni all’interno del paese e nelle campagne circostanti.
Il gruppo comunale di None ha partecipato con 9 volontari nel periodo dal 20 al 26 giugno, 2 volontari dal 29 agosto al 4 settembre e 2 volontari dal 18 al 25 settembre.
Durante questi turni i volontari del gruppo hanno effettuato sia attività di segreteria e coordinamento campo che attività operative, mettendo in campo professionalità quali elettricisti, idraulici, magazzinieri e quant’altro necessario per svolgere le normali e quotidiane attività previste, nonché rispondere alle più svariate e talvolta imprevedibili richieste delle persone ospitate.
Questa esperienza, svolta lontano dal proprio comune ed in condizioni disagiate, ha apportato una grossa crescita al gruppo sia in termini di rapporti umani sia in termini di confronto con altri gruppi e ci si è messi alla prova in un ambito reale e non di esercitazione; ha altresì lasciato due fortissime ma contrapposte sensazioni a tutti i volontari partecipanti: una di forte disagio e tristezza, impossibile da non provare di fronte allo spettacolo di distruzione e dai racconti dei superstiti, un’altra di grande gioia e crescita interiore nel potersi sentire d’aiuto a persone sicuramente più sfortunate ma dotate di grande spessore umano e di una grande voglia di ripartire e rimettersi in gioco malgrado la tragedia e le sue conseguenze.
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