Regione Piemonte
INTERVISTA A DONATELLA SCAGLIA
Cristina Massarente - Servizio Civile 2010-2011
Donatella Scaglia è volontaria nel Gruppo di Protezione Civile di None da diversi anni. Pilastro del gruppo si occupa dell'organizzazione della segreteria, gestione delle radio e del servizio Telefono Arancione.
None, 12 settembre 2011
Troviamo un momento libero in mattinata, andiamo quindi nell'Ufficio della Protezione Civile, lista delle domande e blocco note.
In che anno sei entrata a far parte del Gruppo di Protezione Civile di None?
Sono entrata nel 2004, perchè a suo tempo, dato il mio impegno nelle scuole, Daniela Ambricco me lo ha chiesto. inizialmente per fare tre ore a settmana, ora sono molte e molte di più.
Quali competenze hai messo a disposizione?
Inizialmente mettendo a disposizione le mie conoscenze nelle scuole per le attività con i bambini, come il corso per mini volontari; poi la mia conoscenza del territorio essendo Nonese da molto tempo.
Quali motivazioni ti hanno spinta?
Desideravo fare volontariato, perchè ho sempre aiutato persone anziane, collaborato a molti progetti scolastici, quindi quando mi è stato proposto ho accettato volentieri.
Qual è stato l'intervento più significativo a cui hai preso parte?
Sicuramente l'esperienza dei Minivolontari, li ho seguiti fin dall'inizio ed è stato bello vederli progredire e vedere che si fidavano di me. Oltre a questo il Telefono Arancione, perchè gli anziani hanno acquisito fiducia nella mia persona e nel servizio che svolgo.
Quali sono state le soddisfazioni più grandi?
La riorganizzazione dell'ufficio e la strutturazione del Telefono Arancione, soprattutto quando gli anziani sono felici di essere contattati e si sentono per questo rassicurati.
Ci sono state delle delusioni?
A volte quando mi sento da sola a tirare avanti il tutto, oppure quando non si riesce ad accordarci come gruppo e per questo non si riescono a raggiungere dei risultati. Quando manca la disponibilità dei volontari.
Hai trovato amicizie all'interno del gruppo?
Sì, sicuramente nel corso del tempo si sono creati anche dei rapporti di amicizia, ma non frequento i volontari fuori dalle attività di volontariato. Sono ancora in contatto con Daniela Ambricco, diciamo che il fatto di essere l'unica volontaria donna rende più difficile crearsi amicizie particolari.
Pensi che la protezione civile ad oggi abbia bisogno di qualche cambiamento?
Sì, in particolare è necessario sviluppare delle competenze specifiche da poter sfruttare in caso di calamità, dove spesso si tende a improvvisare. Essere preparati e competenti è importante per salvaguardare la vita degli altri e la propria.
Improvvisare rende più difficile agire in modo corretto. Un esempio: un corso di pronto soccorso sarebbe utilissimo ai volontari, se non per un intervento diretto sul ferito, quantomeno per richiedere il soccorso adeguato e ottimizzare le risorse, soprattutto in caso di emergenza o calamità. Sarebbe importantissimo formare i volontari alla gestione di una segreteria di emergenza, per saper come distribuire le risorse e che cosa richiedere in caso di bisogno. Insomma la Protezione Civile per crescere deve investire in formazione. Comprendo che per un singolo gruppo comunale potrebbe essere troppo oneroso, soprattutto in questo periodo, ma forse associandosi tra gruppi comunali qualcosa si potrebbe fare.
Consiglieresti un'esperienza simile a un giovane? Perchè?
Sì, perché aiuta a crescere, a maturare e stimola a migliorarsi. I giovani hanno molte potenzialità, anche fisiche e di questo la protezione civile ha molto bisogno, soprattutto considerando che gran parte dell'organico del nostro gruppo, ad esempio, è composto da pensionati che, per quanto prestanti non hanno l'energia di un ventenne.
Quali consigli darebbe a un giovane volontario?
Soprattutto di valutare quali sono le motivazioni che lo hanno spinto a entrare in un gruppo di Protezione Civile. Questo tipo di volontariato richiede sacrificio, impegno e passione, se si diventa volontari solo per acquisire un credito scolastico o per un secondo fine è meglio lasciare perdere, sia perchè non si regge nello svolgimento delle attività, sia perchè si può danneggiare l'operato dell'intero gruppo.
Se le motivazioni sono valide allora l'unico consiglio che mi sento di dare è quello di impegnarsi fino in fondo comportandosi umilmente, perchè c'è molto da imparare.
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