Regione Piemonte
Sin dai primi giorni di permanenza mi innamorai subito di questo piccolo centro rurale, legato tuttora al mondo contadino ma aperto ai benefici della produzione artigianale e industriale. Un paesino modesto alle porte dell’avvenente capoluogo Subalpino. Piobesi si può definire ancora oggi un cantuccio agreste incontaminato dai frastuoni della città. Lo stress accumulato negli anni, non appena si varcano le soglie del paese, come d’incanto svanisce. Si respira aria pulita filtrata dai filari dei pioppi. Proprio l’albero di pioppo è il simbolo di questo comune.
Il piccolo borgo, nonostante il tempo trascorso, rimane tale e quale, conservando il fascino medievale attraverso le testimonianze erette all’epoca ed ancora esistenti.
Sino agli anni ’60 (non era ancora esploso il boom economico), Piobesi è un paesino prettamente agricolo.
Il territorio campestre è organizzato in modo che in periferia si coltivino i vari tipi di cereali e piantagioni di pioppo, mentre i terreni vicini al centro abitato siano adibiti a praterie. Infatti sin dopo l’Unità d’Italia esiste il Consorzio Praterie Riunite che ancora oggi è attivo ed è promotore della realizzazione del “Canalone” che sfrutta l’acqua del rio Essa per garantire l’irrigazione dei campi locali.
Le vigne che alla fine dell’ottocento erano le preferite, nel tempo pian piano scompaiono.
Piobesi, all’inizio del ‘900 conta una popolazione di circa 1600 abitanti. Dal primo conflitto mondiale sino alla seconda guerra, la popolazione cresce sino a 1800, anche perché i torinesi per sfuggire ai bombardamenti si rifugiavano nelle campagne circostanti. La popolazione negli anni ’80 supera le 2000 unità sino ad arrivare ad oggi che conta oltre 3650 abitanti.
I primi insediamenti industriali arrivano attorno gli anni ’60. Sono aziende che trattano il legno e che ancora oggi nonostante la crisi, sono in attività e si trovano ubicati nell’area urbana. Dagli anni ’70 in poi, l’Amministrazione del tempo, per favorire lo sviluppo e la crescita del paese, realizza lungo la strada provinciale n. 142 (la via che porta al mare della Liguria) una moderna zona industriale nella quale si sono insediate molte ditte tuttora produttive.
Le amministrazioni Comunali che man mano si sono susseguite sono sempre state attente a non stravolgere il territorio urbano pur concedendo la possibilità di nuove costruzioni.
Recentemente (2010), è stata realizzata la nuova scuola elementare, un’opera pubblica all’avanguardia, sia sotto il profilo tecnico strutturale, sia sotto il profilo ambientale; tanto da meritarsi l’amministrazione comunale il prestigioso premio, conferito dall’ANCI “ per efficienza energetica ambientale”. La scuola è intitolata “all’Unità d’Italia”.
LA POLIZIA MUNICIPALE
Per attribuzione della legge la Polizia Municipale ha il compito di garantire l’incolumità e la sicurezza dei cittadini. Deve inoltre salvaguardare il patrimonio comunale. I componenti della Polizia Municipale dipendono gerarchicamente dal Sindaco. Essa è comunemente nota per la rilevazione delle contravvenzioni al codice della strada, ai regolamenti comunali, nonché altre leggi Statali e Regionali. Va detto comunque che l’introito delle somme relative alle sanzioni amministrative, vengono, destinate a favore della collettività locale.
Una volta nei piccoli centri come Piobesi, non vi era la figura del vigile urbano, bensì un dipendente comunale con la qualifica di messo notificatore, che, oltre a svolgere le proprie mansioni, in caso di necessità, veniva destinato ad altri lavori (operaio).
Dopo la prima guerra mondiale, viene assunto per chiamata diretta come guardia municipale, Bartolo Giovanni. Al quel tempo da tutti chiamato “la guardia” con la qualifica di guardia campestre. Abitava nel palazzo comunale, quindi ne era anche custode. Inoltre, i suoi compiti erano quelli di vigilare nelle campagne al fine di prevenire eventuali furti di raccolti agricoli (patate) e il controllo delle irrigazioni dei campi. La guardia doveva collaborare con le autorità statali al censimento del bestiame. Considerato che vi era in atto la guerra, venivano prelevati in modo coatto, capi di bestiame, da mandare alla macellazione per nutrire i nostri soldati. Finita la IIa guerra mondiale, “Giovanni la guardia” oltre alle mansioni consuete, doveva assistere l’incaricato annonario per il calcolo e controllo del grano.
Un’altra curiosità era quella della data imposta per la vendemmia, quindi, la guardia doveva vigilare che nessun agricoltore vendemmiasse prima della data convenzionale.
Un compito particolare ed istituzionale di Giovanni era quello di araldo banditore. A quell’epoca la maggioranza della popolazione era analfabeta. Pertanto, la guardia doveva ogni domenica pomeriggio, dopo l’uscita dalla chiesa, a gran voce urlare le varie ordinanze ed avvisi emesse dall’amministrazione comunale. Questo era il modo di diffondere e rendere pubblico l’operato dell’amministrazione (altro che INTERNET !). Nel Tempo questo modo di diffondere le notizie cambiò con l’istituzione dell’Albo Pretorio Comunale che è durato fino al 2010, lasciando il posto all’attuale albo ONLINE.
Come mezzo di locomozione a lui era assegnata una bicicletta.
Cronologia.
Hanno fatto parte della polizia municipale di Piobesi le seguenti persone:
Dopo gli anni cinquanta, anche per la crescita demografica, i componenti in contemporanea della polizia municipale da uno passano a due unità.
Da quest’ultima data, a seguito l’espansione industriale e il conseguente benessere economico, anche nel paesino rurale di Piobesi cominciano a circolare veicoli motorizzati per il trasporto di persone. Scompaiono carri e carrozze trainati dagli animali.
Le necessità cittadine cambiano come pure la figura della Guardia comunale e rurale che si trasforma, prima, in Vigile Urbano e poi, in agente di Polizia Municipale. Il susseguirsi dei cambiamenti della nuova società si riflettono anche nell’organizzazione e nei molteplici compiti che il legislatore assegna alla nuova figura di Agente Comunale.
Recentemente, in base alle nuove disposizioni di legge, la denominazione cambia in Polizia Locale.
Le nuove disposizioni di legge, esigendo maggiore professionalità da parte della Polizia Locale, accresce il campo di intervento di quest’Organo di Polizia chiamato a prevenire e a reprimere nuove forme di criminalità sviluppatesi nel campo dell’ecologia, dello spaccio e consumo di stupefacenti e al controllo più scientifico della circolazione stradale.
Comunque e in qualunque tempo, “il vigile” rimane e rimarrà sempre la figura di riferimento dei cittadini per la soluzione dei loro piccoli problemi giornalieri, oltre ad essere il tramite tra cittadini e Amministrazione comunale.
Questo excursus storico della Polizia municipale di Piobesi è stato reso possibile grazie alla collaborazione del Sig. Severino Gariglio, ex Sindaco (per molte legislature) di Piobesi e memoria storica di questa piccola realtà piemontese.
A lui vanno i miei ringraziamenti per la disponibilità e le preziose notizie fornitemi.
L’Ispettore Polizia Locale
Rocco Clames
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